Mutuo per la casa: cose da sapere

Qualche informazione da conoscere per richiedere un mutuo per la casa

Se vuoi comprare casa e ti serve un mutuo, sarebbe bene che cominciare a raccogliere informazioni con un po’ di anticipo: si tratta di un argomento articolato che può pesare anche in maniera significativa sulle tue entrate.

È importante dunque avere una certa consapevolezza dell’argomento prima di ritrovarsi nella fase “emotiva” in cui magari hai trovato la casa giusta, hai già deciso dove posizionare l’albero il prossimo Natale, e non vuoi perdere tempo in cavilli, purché si concluda l’affare in fretta.

Informarsi per tempo ha due vantaggi.

Il primo: avrai il tempo di valutare con attenzione una soluzione soddisfacente per te. Il secondo: se parti dalla stima della rata che puoi sostenere, allora saprai già quale tipologia di immobile puoi permetterti, prenderai appuntamenti mirati e in definitiva troverai più in fretta.

Come calcolare la rata del mutuo

Partiamo da una considerazione basilare: una rata non è costituita solo, ovviamente, dall’importo da restituire (chiamato quota capitale) ma anche da interessi.

Inoltre, sul mutuo grava l’imposta di registro che ammonta allo 0,25% dell’importo totale del finanziamento qualora si tratti di prima casa (negli altri casi l’imposta sale al 2%).

Gli interessi “pesano” particolarmente sulle prime rate: dal piano di ammortamento che ti verrà consegnato, potrai vedere che i primi anni pagherai più interessi che capitale. Gli interessi andranno via via diminuendo nel corso degli anni.

Sarebbe utile non accendere un mutuo di una durata maggiore di 20, 25 anni. La rata, comprensiva di quota capitale e interessi, non dovrebbe eccedere il 30 - 40% delle proprie entrate: diversamente rischi di indebitarti più di quanto ti puoi permettere, e la banca difficilmente si esporrà.

Sapendo la durata del mutuo, la rata mensile che puoi pagare e il tasso di interesse, puoi calcolare abbastanza semplicemente il capitale che dovrebbe esserti accordato

Se gli intestatari del mutuo sono due, i redditi vanno sommati. In ogni caso la banca potrebbe richiedere che qualcuno garantisca per te.

Tasso fisso o tasso variabile?

La scelta tra tasso fisso o variabile è uno tra i temi più caldi legati all’accensione del mutuo.

Normalmente, chi non vuole o non può rischiare sorprese con la rata, predilige il tasso fisso. Questo infatti assicura che la spesa per l’abitazione andrà a incidere sempre allo stesso modo sulle entrate famigliari (o meglio, andrà ad incidere sempre meno, se consideriamo che lo stipendio dovrebbe crescere nel corso degli anni e il costo della vita pure). Il tasso fisso è mediamente più alto di quello variabile.

Il tasso variabile invece è per chi è pronto a “scommettere” un po’ di più. Il tasso variabile si aggancia all’Euribor (che è il tasso di interesse medio con cui le banche si prestano denari tra loro), ed oscilla in base ad esso. All’Euribor va ad aggiungersi lo spread, che è il guadagno della banca.

Le banche possono anche proporre soluzioni ibride, come tassi variabili con rata fissa (e quindi l’oscillazione dell’Euribor va a influire sulla durata del mutuo ma non della rata mensile); o “capped rate”, ovvero tassi variabili ma “calmierati”: il tasso non può salire più di quanto predefinito.

Esiste inoltre il tasso misto: se scegli questa opzione puoi chiedere il passaggio da un tasso fisso a uno variabile o viceversa a seconda delle oscillazioni del mercato. Le condizioni per variare il piano sono definite dall’accordo iniziale contratto con l’istituto di credito.

Quali sono le altre spese legate al mutuo?

Quando accendi un mutuo, non dimenticare che sono previste alcune spese preventive.

La banca per esempio accerta il valore dell’immobile prima di concedere il mutuo tramite una perizia che può essere gratuita oppure a tuo carico. Inoltre ci sono delle spese notarili, per l’iscrizione dell’ipoteca. Infine, assolutamente da valutare di proteggere la propria casa e / o la propria famiglia con una polizza dedicata.

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