Mercato in crescita e nuove esigenze abitative: questo il quadro emerso dall’indagine condotta dalla Banca d’Italia nelle scorse settimane presso 1192 agenti immobiliari.
Il sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia viene condotto dalla Banca d’Italia ogni tre mesi, in collaborazione con Tecnoborsa e l’Agenzia delle Entrate (OMI) e rileva il percepito degli operatori in merito all’ andamento delle compravendite e dei contratti di locazione.
La maggior parte degli intervistati segnala stabilità nei prezzi delle case, con un possibile rialzo all’orizzonte. Nel campione intervistato serpeggia l’ottimismo: le prospettive sul futuro delle compravendite sono favorevoli per la prima volta negli ultimi due anni.
Le ricerche degli utenti si stanno orientando verso case indipendenti e con spazi aperti, che siano giardini di proprietà oppure balconi e terrazzi. Secondo il 76,8% degli agenti la richiesta di case indipendenti crescerà nei prossimi tre anni, mentre sono addirittura il 90.8% a prevedere aumento della richiesta di abitazioni con spazio esterno.
La maggior parte, specie nelle aree metropolitane, ritiene che la diffusione del remote working sia il motore di questo cambiamento.
Quand’è invece che le compravendite non vanno a buon fine? Il 53,2% degli agenti imputa le cessazioni degli incarichi a proposte di acquisto troppo basse per i venditori, il 50,9% considera i prezzi proposti dai venditori troppo elevati per i potenziali clienti. In diminuzione (dal 24,6% al 23,2%) coloro che dichiarano che la causa sia la difficoltà nell’accedere al mutuo. In effetti, il 69,6% degli acquisti è finanziato da un mutuo ipotecario.
Per quanto riguarda i contratti di locazione, tornano le attese di aumento canoni dal terzo trimestre 2021, specie per via della crescita nelle aree non urbane.
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