Bioarchitettura e bioedilizia: che cosa sono?

Quali sono i principi architettonici ed edili che rendono sostenibile l'abitare?

Nella fase avanzata dell’industrializzazione in cui si trova l’Occidente oggi, la sostenibilità ambientale diventa un tema sempre più pregnante e l’architettura non si esime dal suo importante ruolo in tale senso. Nascono così la bioarchitettura e la bioedilizia.

Vediamo nel dettaglio che cosa sono e quali principi propugnano.

Che cos’è la bioarchitettura?

La bioarchitettura si occupa della progettazione degli edifici, integrando le esigenze dell’uomo e dell’ambiente che lo ospita.

Che cos’è la bioedilizia?

La bioedilizia è l'applicazione della bioarchitettura, tramite le tecniche e i materiali individuati nel progetto.

Quali sono i principi della bioarchitettura e della bioedilizia?

Queste importanti discipline si occupano della progettazione e della costruzione di edifici il più sostenibile possibili. Come lo fanno?

La scelta dei materiali è certo uno tra i punti cardine.

Sapevi che gli edifici sono tra le cause principali del riscaldamento globale? Questi infatti consumano moltissime energie nella climatizzazione: limitare la dispersione del caldo in inverno e il fresco in estate è un’importante sfida della bioarchitettura. Ecco dunque che i materiali ecosostenibili si fanno cruciali sotto molti aspetti. Questi infatti possono ottimizzare la dispersione termica. La bioarchitettura si preoccupa di scegliere materiali ottimali, rinnovabili e non tossici per l’uomo. Lo stesso smaltimento deve essere il più possibile ecocompatibile.

La salute dell’uomo è uno tra gli obiettivi della bioarchitettura, che si occupa di favorire e ricercare il benessere termico e acustico, di garantire una buona qualità dell’aria e la protezione dai campi elettromagnetici.

Altro importantissimo obiettivo è il rispetto del contesto, del genius loci. Un edificio non deve avere un impatto negativo sull’ambiente che lo ospita.

Il risultato di questo approccio è, tra le altre cose, un immobile con un fabbisogno energetico ridotto, che dunque produce minore inquinamento e costa meno in bollette.

Bioarchitettura in Italia

Uno tra gli esempi più noti in Italia è “il bosco verticale”, presso piazza Gae Aulenti a Milano, ormai divenuto uno tra i simboli della città. Due torri di quarantaquattro piani ospitano ben ottocento alberi, che producono ossigeno, isolano termicamente l’edificio, assorbono l’anidride carbonica e l’inquinamento acustico. In pratica due alberi, otto arbusti e quaranta cespugli per abitante. Qui umani e volatili convivono in perfetta armonia, come auspicato da progetto dello studio Boeri.

Un altro esempio tutto italiano è un asilo nido di Guastalla, la Balena: una struttura formata da una sequenza di telai in legno che ricordano appunto il più grande cetaceo e permette l’apprendimento a misura di bambino e di ambiente. L’edificio, costruito dopo la distruzione degli asili in seguito al terremoto del 2012, è antisismico ed ecocompatibile ad altissimi livelli. Ed è aperto agli stimoli: i materiali naturali sono a vista e la luce entra liberamente. Quasi un accogliente ventre materno per i piccoli ospiti.

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