Chi l'avrebbe mai detto? L'Italia è il nuovo Eldorado del Real Estate

Chi l'avrebbe mai detto? L'Italia è il nuovo Eldorado del Real Estate

Scopri perché il mercato immobiliare italiano sta vivendo una nuova golden age e quali sono le città più ambite dagli investitori.

Il settore immobiliare europeo si risveglia con l'Italia protagonista, grazie a un contesto di ottimismo crescente. Secondo l’“European Outlook 2025”, presentato da Scenari Immobiliari, il Paese prevede un incremento del fatturato del 3,4% entro la fine del 2024 e del 5,7% nel 2025. Questo trend positivo è alimentato dalle recenti decisioni economiche europee, come il taglio dei tassi da parte della BCE, che hanno reso il mercato immobiliare italiano più resiliente. Tuttavia, Milano sta affrontando delle difficoltà, con inchieste giudiziarie che ostacolano i lavori in vari cantieri.

Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, evidenzia come l'Italia stia dimostrando una notevole capacità di adattamento, rendendo gli investimenti più accessibili. L'outlook mette in luce la leadership italiana nella ripresa economica europea, trainata da una domanda crescente e dalla fiducia degli investitori stranieri. Nonostante l’incertezza legislativa in alcune aree, l'Italia è pronta a consolidare la propria posizione nel mercato immobiliare, attirare capitali esteri e affrontare le sfide con soluzioni innovative e sostenibili.

 

Italia pronta a crescere nel 2024-2025

 

L'immobiliare europeo e italiano sta finalmente superando la sua fase più critica, con segnali di ripresa in diversi settori chiave, soprattutto nel residenziale. Breglia ha affermato che il periodo più difficile dovrebbe avviarsi verso la conclusione, grazie a una domanda robusta e al calo dei tassi di interesse che stimolerà le compravendite. Il mercato degli uffici rimane stabile, con particolare interesse per le nuove costruzioni, mentre il settore dell'ospitalità continua a crescere e la logistica si afferma nella nuova economia. Sebbene la crisi del commercio persista, ci sono segnali di recupero.

Il rapporto di Scenari Immobiliari prefigura un futuro ottimista per il 2024-2025, con un miglioramento economico e un abbassamento dei tassi che rafforzeranno il settore. Un ulteriore impulso proviene dalla crescente attenzione degli investitori internazionali verso l'Europa e l'Italia. L’European Outlook 2025 prevede un aumento del volume degli investimenti immobiliari in Europa, che passerà da 150 miliardi a circa 230 miliardi di euro quest’anno. Breglia sottolinea che un’espansione del mercato porterà benefici anche all'Italia, nonostante l'offerta attuale sia limitata, consolidando così il Paese come meta privilegiata per grandi investitori internazionali.

 

Carenza di offerta immobiliare

 

Il mercato immobiliare italiano è attualmente in fermento, attirando investitori sia nazionali che internazionali. Tuttavia, la forte domanda si scontra con una carenza di offerta adeguata, specialmente nel settore residenziale. Nel 2024, si prevede di raggiungere circa 720 mila compravendite, con una proiezione di 760 mila nel 2025, segnando un incremento del 36% rispetto al 2020. La maggior parte delle transazioni riguarda abitazioni usate, con oltre il 90% del totale, il che fa lievitare i prezzi delle nuove costruzioni e delle proprietà ristrutturate di alta qualità, che non richiedono interventi di riqualificazione.

A livello nazionale, i prezzi di vendita sono attesi in crescita del 3,1%, ma le variazioni nelle grandi città saranno più marcate. Milano guida la classifica con un aumento previsto del 6,9%, seguita da Venezia (+6,5%) e Roma (+6%). Anche città come Bergamo, Bologna e Napoli registrano incrementi significativi, rispettivamente del 5,2%, 5,1% e 5%. Nonostante ciò, l'Italia fatica a raggiungere volumi di compravendita comparabili a quelli della Francia, che si attesta intorno al milione di scambi annuali. La scarsa produzione di nuove abitazioni, con l'Italia che costruisce meno di 50 mila case all’anno, limita il mercato, creando difficoltà per gli investitori internazionali.

Inoltre, il mercato delle seconde case a uso turistico continua a crescere, sostenuto dalla domanda di locazioni brevi e dall'interesse di chi desidera trasformare la casa vacanza in residenza principale. Il settore alberghiero registra un aumento di interesse, con catene internazionali che puntano su hotel di lusso e resort nel sud Italia. Buone notizie anche per il settore terziario, che prevede un incremento del fatturato del 3,7% nel 2025, trainato dalla domanda di spazi di alta qualità attenti alla sostenibilità. Infine, il settore logistico prospera nel centro-sud, mentre il settore commerciale, soprattutto nelle aree suburbane, continua a declinare, con la Grande Distribuzione Organizzata che si mantiene relativamente stabile.

 

L’insufficienza dell’offerta spinge al rialzo i prezzi 

 

Il mercato immobiliare italiano si trova ad affrontare una sfida cruciale: la carenza di nuove costruzioni. Secondo il report “La casa per la città del futuro”, per soddisfare la domanda abitativa nei prossimi 25 anni saranno necessarie circa 3,65 milioni di nuove unità, con una concentrazione nelle principali aree metropolitane. Milano rappresenterà il 5% del totale, seguita da Roma con il 3% e altri capoluoghi con circa l’1%. Se si considerano le aree metropolitane estese, la quota di nuove abitazioni potrebbe salire tra il 42% e il 45% dell'offerta complessiva.

Gli investimenti necessari per queste nuove costruzioni sono stimati in oltre 1.000 miliardi di euro, a cui si aggiungono 4,2 miliardi all’anno per la manutenzione degli immobili esistenti. Il 42% delle nuove abitazioni dovrà includere servizi qualificati, richiedendo ulteriori investimenti di circa 50 miliardi di euro, corrispondenti all’8-11% del costo totale di ciascun immobile. Milano guida la classifica con investimenti pari a 39 miliardi di euro, seguita da Roma con 26 miliardi. Il valore potenziale del mercato immobiliare italiano supererà i 1.400 miliardi di euro, con Milano e Roma che contribuiranno significativamente.

Tuttavia, Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, avverte che queste proiezioni sono influenzate da vincoli normativi e dalla mancanza di politiche chiare che facilitino la costruzione e il recupero di aree dismesse. La sfida principale non consiste solo nell’aumentare l’offerta per soddisfare la crescente domanda, ma anche nel superare le barriere burocratiche che ostacolano i processi di trasformazione urbana. Se gli investitori e i costruttori riusciranno a trovare soluzioni innovative per colmare il gap, l'inevitabile aumento dei prezzi delle nuove costruzioni renderà il mercato sempre più inaccessibile per molti acquirenti. Tuttavia, superando queste sfide, il settore immobiliare italiano potrebbe affrontare enormi opportunità di crescita nei prossimi anni.

 

Oltre il mattone: l’immobiliare del futuro 

 

Nel 2025, il mercato immobiliare si prepara a cambiare rotta, spostando l'attenzione dagli investimenti tradizionali nel mattone verso settori più innovativi. Questo cambiamento rappresenta il fulcro del dibattito attuale, incentrato sul futuro dell’immobiliare in un contesto di evoluzione. I nuovi orizzonti del settore prevedono l’espansione della filiera, con l’emergere di una varietà di servizi che vanno oltre i tradizionali attori coinvolti nelle transazioni, come costruttori, venditori, agenzie e banche. Tecnologie all’avanguardia, come l'intelligenza artificiale, stanno rivoluzionando il settore, introducendo servizi diversificati che spaziano dalla gestione immobiliare alla consulenza per la sostenibilità ambientale, creando un panorama variegato per gli investitori.

Il settore terziario mostra un buon potenziale di crescita, con un incremento del fatturato previsto del 3,7% nel 2025, grazie alla crescente richiesta di spazi di alta qualità in grado di rispettare criteri di sostenibilità ambientale. Milano rimane il mercato più dinamico, mentre Roma registra un aumento di progetti innovativi. Anche il settore logistico sta guadagnando terreno, soprattutto nel centro-sud del Paese, con investitori attivi nonostante una lieve diminuzione dei rendimenti. Tuttavia, il settore commerciale, in particolare il retail suburbano, continua a soffrire, mentre la Grande Distribuzione Organizzata (GDO) mostra una certa resilienza.

La sfida principale per il mercato immobiliare nei prossimi anni sarà quella di bilanciare la limitata disponibilità di nuove costruzioni con la crescente domanda di servizi innovativi. La capacità di adattarsi e di offrire soluzioni moderne sarà cruciale per rimanere competitivi. Con il mattone tradizionale sempre più inaccessibile, sarà la creatività nel settore dei servizi e l'uso di nuove tecnologie a delineare il futuro dell’immobiliare.

 

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