Categorie catastali, visura, rendita...facciamo chiarezza!

Il mercato immobliare è denso di termini tecnici che forse non competono il tuo ambito lavorativo o la tua vita di tutti i giorni ma è fondamentale conoscerli se stai per acquistare o per vendere una proprietà immobiliare. Conoscerli ti tornerà utile in molte occasioni.

Partiamo dal lessico relativo al catasto.

Il catasto è una banca dati di tutte le proprietà immobiliari di un comune o di una provincia, con relativa localizzazione, estensione, utilizzo. Lo scopo del catasto è quello di determinare la tassazione delle proprietà, ed è gestito dall’Agenzia delle Entrate. Il catasto dei terreni raccoglie tutti i terreni non edificati, mentre il catasto dei fabbricati è un archivio degli edifici, che siano case, fabbriche, fabbricati commerciali eccetera.

Che cosa sono e a che cosa servono sono le categorie catastali?

Le categorie catastali codificano l’uso e la tipologia delle proprietà immobiliari. Sono cinque gruppi; ogni gruppo corrisponde a una lettera. La categoria catastale è uno degli elementi che determina il prelievo fiscale relativo a un immobile. 

Quali sono le categorie catastali?

Di seguito elenchiamo le categorie catastali del gruppo A/ B/ C, relative agli immobili ad uso ordinario. Nei gruppi D/E/F abbiamo rispettivamente: immobili a destinazione speciale (come teatri, cinema, alberghi, fabbriche…); immobili a destinazione particolare (stazioni, edifici di culto…); entità urbane senza rendita catastale (cosiddette categorie fittizie).

Gruppo A

 A/1 – Abitazioni di tipo signorile; A/2 – Abitazioni di tipo civile; A/3 – Abitazioni di tipo economico; A/4 – Abitazioni di tipo popolare; A/5 – Abitazioni di tipo ultrapopolare; A/6 – Abitazioni di tipo rurale; A/7 – Abitazioni in villini; A/8 – Abitazioni in ville; A/9 – Castelli, palazzi di eminenti pregi artistici e storici; A/10 – Uffici e studi privati; A/11 – Abitazioni ed alloggi tipici dei luoghi.

Gruppo B

B/1 – Collegi e convitti; educandati, ricoveri, orfanotrofi, ospizi, conventi, seminari e caserme; B/2 – Case di cure ed ospedali (quando per le loro caratteristiche risultano comparabili con le unità tipo di riferimento); B/3 – Prigioni e riformatori; B/4 – Uffici pubblici; B/5 – Scuole, laboratori scientifici; B/6 – Biblioteche, pinacoteche, musei, gallerie, accademie, che non hanno sede in edifici della categoria A/9; B/7 – Cappelle ed oratori non destinati all’esercizio pubblico dei culti; B/8 – Magazzini sotterranei per deposito derrate

Gruppo C

C/1 – Negozi e botteghe; C/2 – Magazzini e locali di deposito; C/3 – Laboratori per arti e mestieri; C/4 – Fabbricati e locali per esercizi sportivi; C/5 – Stabilimenti balneari e di acque curative; C/6 – Stalle, scuderie, rimesse e autorimesse; C/7 – Tettoie chiuse o aperte.

Dove trovo la categoria catastale relativa al mio immobile?

La categoria catastale si trova nell’atto di vendita o di donazione dell’immobile, e nella visura catastale.

Che cos’è la visura catastale e come si ottiene?

La visura è la consultazione dell’archivio catastale al fine di ottenere alcune informazioni su un determinato immobile. Il documento con queste informazioni è ciò che si intende quando ti viene richiesta una visura catastale, per esempio di un immobile che intendi vendere. I dati del catasto sono pubblici e consultabili da chiunque, dietro pagamento di un tributo speciale catastale. Il proprietario di un immobile può richiedere invece gratuitamente la visura all’agenzia delle entrate, all’ufficio provinciale Territorio – sportello decentrato catasto, presso gli uffici postali che espongono il simbolo Sportello Amico.

Che cos'è una particella catastale?

La particella catastale (o numero, o mappale) indica, all’interno del foglio, che a sua volta identifica una porzione del territorio comunale, la porzione che delimita una proprietà.

Che cos'è la rendita catastale?

La rendita catastale è il calcolo del reddito che potenzialmente si può avere da un immobile, al netto delle spese di conservazione e al lordo delle imposte.