Case Green: la rivoluzione energetica per gli edifici è iniziata

Tutto quello che devi sapere sulla nuova direttiva europea per l'efficienza energetica degli edifici

Se segui il nostro blog, avrai già letto l’articolo riguardante la Nuova Normativa Case Green approvata a marzo dal Parlamento Europeo.
Quello che non abbiamo detto è che l’8 maggio 2024 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’UE. Il provvedimento entra in vigore dopo 20 giorni dalla pubblicazione, ciò significa che da ieri, 28 maggio 2024, la direttiva UE Case Green è entrata in vigore.

A questo punto, i Ventisette Stati Membri avranno 24 mesi (due anni) di tempo per recepirla e quindi adeguarsi alle norme stabilite dall’Unione Europea volte ad avere entro il 2050 un parco immobiliare a emissioni zero.

 

Quando sarà avviato il recepimento in Italia? 

 

Vediamo insieme i dettagli del recepimento in Italia della direttiva sulla prestazione energetica degli edifici (EPBD). Il disegno di legge di delegazione europea per il 2024, esaminato dal Consiglio dei ministri il 24 maggio, prevede l'integrazione dei principi della EPBD nel sistema normativo italiano.

Gli Stati membri hanno 24 mesi per recepire la direttiva sulle case green. Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, il governo italiano dovrà adottare il decreto legislativo almeno quattro mesi prima della scadenza indicata nella direttiva, fissata al 29 maggio 2026. Di conseguenza, il decreto dovrà essere adottato entro gennaio 2026.

Durante questo periodo, quindi per tutto il 2025, l’Italia dovrà lavorare alla preparazione di un piano di rinnovamento degli edifici con l'obiettivo di raggiungere emissioni zero entro il 2050. Questo piano dovrà rispettare i passaggi obbligatori stabiliti dalla direttiva e sarà approvato entro il 2026.

 

Dettagli del provvedimento

 

Il provvedimento prevede che:

  • Edifici residenziali non di nuova costruzione: Gli Stati membri devono adottare misure per garantire una riduzione del consumo di energia primaria media di almeno il 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035.

  • Edifici non residenziali: Gli Stati membri devono ristrutturare il 16% degli edifici con le peggiori prestazioni entro il 2030 e il 26% entro il 2033, introducendo requisiti minimi nazionali di prestazione energetica per l'intero settore edilizio.

  • Nuovi edifici residenziali: Devono essere a zero emissioni a partire dal 2030.

  • Nuovi edifici non residenziali: Devono essere a zero emissioni a partire dal 2028.

Inoltre, secondo la EPBD, almeno il 55% dei risparmi energetici dovrà essere ottenuto tramite il rinnovamento degli edifici meno performanti del patrimonio edilizio italiano.

 

Quali sono i costi della direttiva sulle case green? 

Questa è la domanda che emerge da quando il Parlamento europeo e l'Ecofin hanno approvato la Energy Performance of Buildings Directive (EPBD). Recentemente, Deloitte ha fornito delle stime: si prevede un costo compreso tra gli 800 e i 1.000 miliardi di euro per ridurre del 20% i consumi energetici entro il 2035, una cifra equivalente a circa quattro PNRR (Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza).

Secondo lo studio di Deloitte basato su dati Istat, nel 2024 l’Italia conta oltre 13 milioni di edifici, di cui circa l’89% ad uso residenziale. La percentuale di immobili in classe energetica F e G è pari al 63%, superiore rispetto ad altri Paesi europei come Germania (45%), Spagna (25%) e Francia (21%). Questo dato implica un costo maggiore per l'Italia nell'attuazione della direttiva europea sulle case green, stimato tra gli 800 e i 1.000 miliardi di euro.

Lo studio di Deloitte evidenzia che solo il 2% degli immobili è destinato a uso produttivo o commerciale, mentre il 7% ha altre destinazioni d’uso. Inoltre, oltre l’83% degli edifici residenziali è stato costruito prima del 1990, più del 57% prima degli anni ’70, e solo il 3% dopo il 2011.

La direttiva europea sulle case green richiede che almeno il 55% delle ristrutturazioni riguardi gli edifici con le peggiori performance energetiche. Pertanto, non sarà sufficiente costruire nuovi edifici efficienti, ma sarà necessario migliorare l'efficienza energetica degli edifici esistenti, soprattutto quelli più vecchi e meno performanti.

 

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