Se segui il nostro blog, avrai già letto l’articolo riguardante la Nuova Normativa Case Green approvata lo scorso mese dal Parlamento Europeo. Quello che forse non sai è che il panorama delle agevolazioni per gli immobili subisce una svolta significativa nel 2024 con lo stop al Bonus Casa Green. Questo beneficio, che consentiva di ottenere una detrazione del 50% dell'imposta sul prezzo d'acquisto di abitazioni eco-sostenibili, è giunto al termine il 1° gennaio 2024. Tale decisione ha generato diverse critiche, considerando che la precedente Legge di Bilancio aveva stanziato 15 milioni di euro per questo scopo, offrendo notevoli vantaggi ai cittadini interessati.
Si trattava di uno sconto fiscale applicabile all'acquisto di abitazioni con elevate prestazioni energetiche, appartenenti alle classi energetiche A e B. Queste abitazioni, caratterizzate da un basso consumo energetico e spesso dotate di soluzioni ecologiche come pannelli solari, erano oggetto di un incentivo fiscale significativo, contribuendo così alla promozione di edifici a basso impatto ambientale.
Tuttavia, con l'entrata in vigore delle nuove disposizioni della Legge di Bilancio per il 2024, il Governo ha deciso di non prorogare il Bonus Casa Green. Questa scelta ha suscitato preoccupazioni nel settore immobiliare, soprattutto per coloro che stavano considerando l'acquisto di abitazioni eco-sostenibili. Inoltre, tale decisione sembra andare in contrasto con le direttive europee sulle abitazioni eco-sostenibili, che promuovono la costruzione di edifici a emissioni zero e stabiliscono obiettivi precisi per il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici.
Ad oggi, tuttavia, si può affermare che il Bonus è in stop, ma ci sono speranze che possa essere ripristinato in futuro o che vengano introdotte nuove misure per incentivare gli investimenti in abitazioni eco-sostenibili.
La risposta è chiara e semplice: sì.
Fortunatamente, il governo ha deciso di lasciare in vigore alcune agevolazioni vantaggiose per ristrutturare le case ormai obsolete, per migliorarne l’efficienza energetica e per rinnovare sia l’interno che l’esterno delle abitazioni.
Allo stato attuale esistono tre bonus a cui poter far ricorso:
Bonus ristrutturazione;
Ecobonus;
Superbonus.
Questo incentivo offre una detrazione Irpef del 50% sulle spese sostenute per interventi di ristrutturazione straordinaria, restauro e risanamento conservativo. Inoltre, per le parti comuni degli edifici, il bonus è esteso anche alla manutenzione ordinaria. È importante sottolineare che il Bonus Ristrutturazioni non è limitato al recupero di classi energetiche specifiche, ma consente una vasta gamma di interventi edili, come la sostituzione dei pavimenti, il rifacimento dell'intonaco o del tetto, e molti altri.
Il tetto massimo di spesa ammesso nel bonus è di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare. La detrazione deve essere indicata nella Dichiarazione dei redditi e può essere ripartita in 10 anni, con 10 quote di pari importo.
A differenza delle precedenti disposizioni, però, il Bonus Ristrutturazioni non può più usufruire di cessione del credito e sconto in fattura. Di conseguenza, per i lavori eseguiti nel 2024, i contribuenti possono semplicemente richiedere le detrazioni fiscali Irpef.
La proroga dell'Ecobonus fino al 31 dicembre 2024 mira a promuovere il recupero delle classi energetiche degli edifici, contribuendo così a ridurre le emissioni inquinanti e i consumi energetici. Le spese ammissibili includono sia i costi direttamente correlati ai lavori di risparmio energetico, sia quelli relativi alla certificazione energetica e alla realizzazione degli interventi stessi. Questa agevolazione è estesa sia agli immobili unifamiliari che ai condomini e offre una detrazione Irpef o Ires che varia dal 50% al 75% in base ai lavori eseguiti.
L'Ecobonus copre una vasta gamma di interventi, tra cui la sostituzione di infissi, l'installazione di impianti di climatizzazione invernale di classe alta e la realizzazione di impianti a energia rinnovabile come pannelli solari termici. Per gli interventi che coinvolgono l'intero involucro dell'edificio, la detrazione può arrivare fino al 75%.
Tuttavia, è da sottolineare che, così come nel caso del Bonus Ristrutturazioni, non è più possibile avvalersi di sconto in fattura e cessione del credito per l'Ecobonus.
Per i condomìni, questo incentivo può arrivare fino all'85% per interventi che riguardano sia il risparmio energetico che le prestazioni antisismiche dell'edificio.
Per quanto riguarda questa iniziativa governativa, volta a promuovere la riqualificazione energetica degli edifici, il governo ha deciso di rivederla, riducendo gli importi disponibili per il biennio 2024-2025 al 70% e al 65% rispettivamente. Anche in questo caso, non è più possibile usufruire della cessione del credito e dello sconto in fattura, ma solo delle detrazioni fiscali.Coloro che hanno avviato i lavori prima del 31 dicembre 2023, ma non li hanno completati entro questa data, è prevista la possibilità di ottenere una detrazione al 110% o al 90% soltanto per la parte dei lavori asseverata entro la scadenza. Le spese rimanenti dovranno essere coperte interamente dal proprietario dell'immobile.Queste modifiche, se da un lato rappresentano un adeguamento delle misure di agevolazione, dall'altro sollevano interrogativi sul mantenimento dell'attrattività del Superbonus per i contribuenti. Il requisito di recuperare almeno due classi energetiche per ottenere le agevolazioni fiscali rimane invariato, tuttavia, le riduzioni percentuali rendono l'incentivo meno allettante.
Questi sviluppi normativi e le sfide associate ai costi della direttiva sulle case green mettono in evidenza l'importanza di affidarsi a partner esperti nel settore immobiliare per affrontare al meglio la transizione energetica. In questo contesto, emerge l'eccellenza della Gilardoni Corporate.
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