Una sedia (o un gruppo di sedie) di design può cambiare radicalmente lo stile di una stanza, conferendo una personalità decisa anche all’ambiente più neutro. Proprio come una splendida lampada di design.
Tuttora si trovano in commercio pezzi progettati decenni fa e vincitori di importanti premi internazionali. Ecco come sono nate alcune sedute iconiche che vengono tuttora prodotte, imitate e copiate.
Marcel Breuer era insegnante presso il Bauhaus, e la sua sedia Modello B3 diventò in breve uno dei simboli di quello che fu senza dubbio uno tra i più importanti movimenti artistici del ‘900. Quando la sedia disegnata nel 1925 fu prodotta in serie nel 1962 dalla Gavina spa di Bologna, le fu attribuito il nome di Wassily, da Wassily Kandinskij, il famoso pittore russo che per primo ordinò il pezzo.
La sedia presenta una struttura rivoluzionaria: il materiale, il tubo metallico modellato in maniera continua che veniva utilizzato in precedenza per le biciclette, era una novità assoluta. La parte in tessuto era invece originariamente in eisengarn, ovvero un resistente filato di cotone trattato con la cera. Quando la sedia fu prodotta in serie, il rivestimento divenne in pelle.
Charles e Ray Eames furono due eclettici designer e architetti interessati in particolare alla ricerca e progettazione di oggetti di utilità quotidiana. “Prendi sul serio il tuo divertimento”, soleva dire Charles, la cui produzione artistica passava dai mobili, ai giochi, ai film.
La Plastic Chair, avvolgente nel design e adatta a ogni ambiente e a ogni stile, fu uno tra i progetti della coppia più apprezzati per la sua versatilità e robustezza, e anche un oggetto che ben rappresentava la loro visione del design e la loro sperimentazione dei materiali. Inizialmente fu prodotta in lana di vetro, e solo dal 1988 in polipropilene, il materiale con cui viene venduta tuttora.
Forme generose e vitino da vespa: la mitica seduta 3107 Serie 7 di Arne Jacobsen, ha le forme di una donna degli anni cinquanta.
Realizzata con un solo elemento di compensato piegato in tre dimensioni su un supporto tubolare in metallo, è una delle sedie più copiate al mondo.
Il pezzo diventò famoso grazie alle foto di Lewis Morley che ritraevano la modella Christine Keeler coperta solo dalle forme della sedia. Che paradossalmente era una copia dell’originale di Arne Jacobsen.
Una sedia che assomiglia a un fiore: questa è Tulip, un’icona del design costituita da una base a piedistallo, comune a un’intera serie di complementi d’arredo, che comprendeva tavolo, sgabello, tavolino, eccetera.
La base girevole è in alluminio rivestito, mentre la seduta a forma di guscio è in vetroresina e prevede un cuscino fissato.
L’idea della sedia supportata da una specie di stelo, nacque per eliminare “la giungla di gambe” tipica, secondo il designer finlandese, delle sedie classiche.
Ideata dal designer danese Vener Panton nel 1960, fu la prima sedia realizzata modellando un unico pezzo di plastica. Ha un design antropomorfo e leggermente flessibile, è disponibile in diversi colori e impilabile fino a cinque elementi, è resistente e durevole e adatta anche anche ad uso esterno.
Il pezzo, tuttora in produzione, ha visto cambiamenti decisivi nella produzione:
Quello che non è mai cambiato, è la sua forma iconica che le ha fatto meritare molti premi internazionali.
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