Smart home, internet delle cose: queste definizioni ti dicono qualcosa?
Stiamo parlando della domotica, la scienza che migliora la qualità delle attività umane che si svolgono all’interno degli edifici e in particolare nelle case: una disciplina che negli ultimi anni è letteralmente esplosa. Secondo l’Osservatorio Internet Of Things della School of Management del Politecnico di Milano, il mercato, nel 2019, valeva 530 milioni di euro solo in Italia, e registrava un +40% sul 2018. Almeno quattro italiani su dieci posseggono strumenti “smart” per la casa. E le previsioni sugli anni a venire sono più che rosee.
Ma cosa sono, di preciso, questi sistemi e questi oggetti “intelligenti”?
Un esempio sono gli impianti: se un impianto tradizionale si accende e si spegne con un interruttore o un regolatore, un sistema domotico consente il controllo e la programmazione integrata degli impianti tramite una semplice applicazione, garantendo la massima comodità, ma anche sicurezza e risparmio energetico.
Un altro esempio di applicazione della domotica? Il controllo di luci, tapparelle elettriche e allarmi da remoto.
Una delle applicazioni più diffuse e importanti dei sistemi domotici è la sicurezza, ovvero tutti i dispositivi a i sistemi che proteggono dall'intrusione e da accessi indesiderati (quindi sistemi d'allarme e telecamere), ma anche da pericoli come incendi o allagamenti. Gli impianti domotici integrano tutti i sistemi e li rendono acessibili anche da remoto.
Ma l’ambito di applicazione spazia anche agli elettrodomestici: esistono gadget tech come vasi in grado di sapere quando erogare l’acqua alla pianta, lavatrici in grado di “comunicare” anomalie e malfunzionamenti, apparecchiature che funzionano con comando vocale, magari mettendo su la musica richiesta.
La massima utilità della domotica è l’aiuto ad anziani e disabili: esistono smart dispenser per l’erogazione dei medicinali, braccialetti per la geolocalizzazione dei malati di Alzehimer, letti intelligenti in grado di tracciare i parametri vitali delle persone allettate.
Sebbene la domotica potrebbe sembrare strettamente legata alla contemporaneità e alle recenti evoluzioni della tecnologia, come il comando vocale, le intuizioni che hanno dato il la all’evoluzione di questa disciplina, risalgono addirittura alla fine del diciannovesimo secolo. Il primo che introdusse dei principi di automatizzazione agli impianti di casa fu William Penn Powers, un costruttore del Wisconsin che fondò la sua industria di regolatori di temperatura.
Negli anni cinquanta del novecento è nato negli States il primo dispositivo di controllo moltiplo degli impianti in diversi edifici.
Nel 1966 Jim Sutherland, ingegnere statunitense creò il primo dispositivo elettronico che, collegato agli impianti termici e ad alcuni elettrodomestici di casa, ne consentiva il controllo integrato. La sua, fu la probabilmente la prima smart home della storia.
HAI UN IMMOBILE DI PREGIO O DA SVILUPPO CHE VUOI CEDERE?
HAI NPL IN GESTIONE E CERCHI UN ACQUIRENTE?